sto pensando a miliardi di cose e non riesco a svilupparne mezza... ho in mente migliaia di immagini e non riesco a definirle... ho un minestrone di concetti sparsi, e non riesco ad accostarli.
non riesco a plasmare un pensiero da portare avanti.
riesco solo a perpetuare una catena di accostamenti di idee, così come mi guizzano davanti agli occhi, nude e crude. Pensare fuori dagli schemi ti risolve parecchi problemi, ma certe volte costituisce un ostacolo a se stessi. porta difficoltà a relazionarsi col mondo, causando una miriade di paranoie. crendo problemi che non dovrebbero esistere. c'è chi cavalca la propria esisstenza come un'onda, chi ci si lascia trascinare come in un fiume, e chi la deve scalare come una parete rocciosa. un tormento indefinito e indefinibile, con la tentazione di mollare la presa. esattamente come uno scalatore, possibile bersaglio del blocco, quello che non lo fa più ne salire ne scendere.. lui sa che non può resistere per sempre, restare li in eterno. eppure non riesce a muoversi, ad andare avanti o a tornare indietro. il suo istinto gli dice "tieni" ma le sue bracia urlano "lascia".
l'unica sua salvezza è che qualcuno lo vada a prendere, che lo porti avanti o indietro. solo che quello scalatore potrà decidere di non scalare mai più. chi scala la propria esistenza potrà essere portato più in su o più in giù, ma sarà sempre appeso a quella parete.
non riesco a ponderare, non riesco a vedere avanti. chi è causa del suo mal pianga se stesso, e di lacrime ce ne sono ancora tante da versare.
non so bene che corrente mi abbia spinto fin qui. sono certo di aver tralasciato tanto, abbastanza da rendere difficile collegare il capo e la coda. di tutti i pensieri, le idee, gli spunti, questi sono quelli che sono riuscito a scrivere. sono sicuro che ne è valsa la pena, per qualche motivo, in qualche modo. l'aver fissato anche questo. potrò rileggerlo e ridere di me, o piangere di me, o darmi ragione, o darmi torto. per qualche motivo, sapere di poterlo fare è di un qualche conforto.
sapore salato.
:-) io mi considero quasi sempre sulla montagna sbagliata... oh, se solo trovassi la roccia giusta! sono sicura che salirei da sola..
RispondiElimina:) siamo entrambi scalatori insomma! :)
RispondiEliminaquando si è bloccati, forse guardando bene intorno si riesce a trovare l'appiglio e l'appoggio (in arrampicata appiglio->mani, appoggio->piedi) per continuare a salire :)
bella la tua spiegazione dei termini linguistici :) solo che è incompleta.. io in arrampicata uno mani, lingua e denti. :)))))))))))))))) mentre l appoggio lo uno per piedi e sedere :)))) capisci ?
RispondiEliminadev'essere una nuova tecnica di arrampicata :D io ho imparato con la vecchia scuola hahahaha :D :P
RispondiElimina:)))))))))))))))))
RispondiEliminavale tutto, se ti salva. in certe situazioni devi inventarti la mossa e SPERARE che funzioni... sia nella realtà che nella metafora...
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